Direttamente dal Giappone arriva una tecnica di rilassamento che si focalizza sulla camminata: funzionamento e benefici.
“Gli italiani sono tutti stressati”. Ma è davvero così? Detta da un italiano a paragone con un giapponese, probabilmente sì, ma è tutta apparenza. Non è che in Giappone vivano tutti in un paradiso Zen; anzi. La loro devozione totale al lavoro li porta a lavorare praticamente tutto il giorno, con ferie retribuite quasi dimezzate rispetto alle nostre.

Non a caso in Giappone si registrano elevati livelli di stress da lavoro, con disturbi collegati come ipertensione, insonnia, ansia cronica e perfino la sindrome da morte per superlavoro (karoshi). Tuttavia, la stessa pressione sociale li porta a essere sempre emotivamente impeccabili, tanto che difficilmente potremmo vederli alterati.
Ed è proprio per questo che viene spontaneo chiedersi come facciano gli intrepidi veterani a mantenere uno stato d’animo neutrale, nonostante la pressione sociale che si portano dietro. Beh, in questi anni c’è stata una progressione nella ricerca (anche i medici lavorano molto). Fatto sta che i ricercatori dell’Università di Shinshu hanno scoperto una camminata anti-stress che in poco tempo è diventata un trend anche in Occidente.
Come funziona la camminata giapponese (e perché sta spopolando anche qui)
Altro che 10.000 passi tutti in fila: dal Giappone arriva il metodo 3-3, che trasforma la solita camminata in un vero allenamento – senza bisogno di iscriversi in palestra o di attrezzature complicate. Inventato all’Università di Shinshu da Hiroshi Nose e Shizue Masuki, consiste semplicemente nell’alternare tre minuti a passo lento con tre minuti più spediti, da ripetere per almeno mezz’ora.

Il segreto? Uno sforzo a intervalli che permette di stimolare muscoli e resistenza in modo graduale, senza esagerare, ma con risultati notevoli: studi su adulti over 60 hanno mostrato un aumento della forza muscolare del 17% e un miglioramento della capacità cardiorespiratoria del 9%, oltre a una riduzione della pressione sanguigna. Numeri che hanno superato quelli di chi cammina sempre alla stessa andatura.
Il bello è che la camminata giapponese non fa bene solo al fisico, ma anche alla testa. Rallenta il battito quando serve, migliora l’umore, aiuta a dormire meglio e tiene a bada lo stress. Se poi si gioca un po’ con il percorso – aggiungendo qualche salita, una rampa di scale o un tratto sterrato – si possono ottenere benefici extra su gambe, glutei e addominali, semplicemente regolando la postura e attivando meglio il core.
In pratica, bastano un cronometro e la voglia di staccare la testa per iniziare. E se la costanza non è proprio il vostro forte, niente panico: anche con quattro sessioni a settimana si vedono risultati. Magari non sarà la soluzione ai nostri problemi, ma può aiutare nel suo piccolo e soprattutto insegnarci una lezione: non serve complicarsi la vita per fare bene al corpo – e pure all’umore.